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Fachverlag und Nachrichtenagentur

Enzalutamide vs. bicalutamide nei pazienti con CRPC – migliore sopravvivenza con il trattamento con enzalutamide

Nashville – mechentel news – L‘enzalutamide è un potente inibitore orale del segnale del recettore androgenico che migliora la sopravvivenza dei pazienti con carcinoma metastatico della prostata resistente alla castrazione (CRPC), prima e dopo la chemioterapia. La bicalutamide, un anti-androgeno non steroideo, viene spesso usato nel trattamento dei pazienti con CRPC metastatico o non metastatico. David F. Penson, del Department of Urologic Surgery del Vanderbilt University Medical Center di Nashville (Tennessee) e colleghi, hanno comparato l‘efficacia e la compatibilità di questi due medicamenti in uno studio randomizzato in doppio cieco di fase II sui pazienti con CRPC. Un totale di 396 uomini con CRPC non metastatico (n = 139) o metastatico (n = 257) è stato randomizzato a ricevere 160 mg di enzalutamide al giorno (n = 198) o 50 mg di bicalutamide al giorno (n = 198). In entrambi i bracci, è stata continuata la terapia di deprivazione androgenica. Come endpoint primario, è stata determinata la sopravvivenza libera da progressione. L‘enzalutamide ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte del 76% rispetto alla bicalutamide (rapporto di rischio [hazard ratio, HR]: 0,24; intervallo di confidenza [CI] al 95%: da 0,18 a 0,32; P < 0,001). La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata con enzalutamide di 19,4 mesi, rispetto ai 5,7 mesi con bicalutamide. L‘enzalutamide ha raggiunto significativi miglioramenti in tutti gli endpoint chiave secondari: tempo alla progressione del PSA (antigene prostatico specifico) (HR: 0,19; IC 95%: da 0,14 a 0,26; P < 0,001); percentuale di pazienti con risposta del PSA maggiore o uguale al 50% (l‘81% dei pazienti con enzalutamide, ma solo il 31% dei pazienti con bicalutamide hanno raggiunto una riduzione del PSA rispetto al basale ≥ 50%; P < 0,001) e sopravvivenza libera da progressione all‘esame radiologico nei pazienti con metastasi (HR: 0,32; IC 95%: da 0,21 a 0,50; P < 0,001). Per l‘enzalutamide, sono stati messi in evidenza effetti benefici in entrambi i sottogruppi (metastatico e non metastatico). Il profilo di sicurezza era coerente con quello dello studio di fase III con l‘enzalutamide. Nel loro studio pubblicato sul Journal of Clinical Oncology a giugno 2016, i ricercatori hanno concluso che l‘enzalutamide ha ridotto significativamente il rischio di progressione del carcinoma della prostata o di morte, rispetto alla bicalutamide nei pazienti con CRPC metastatico o non metastatico.

Autori: Penson DF, Armstrong AJ, Concepcion R, Agarwal N, Olsson C, Karsh L, Dunshee C, Wang F, Wu K, Krivoshik A, Phung D, Higano CS. Corrispondenza: David F. Penson, MD, MPH, Department of Urologic Surgery, Vanderbilt University Medical Center, A-1302 Medical Center North, Nashville, TN 37232-2765. E-mail: david.penson@vanderbilt.edu. Studio: Enzalutamide Versus Bicalutamide in Castration-Resistant Prostate Cancer: The STRIVE Trial. Fonte: J Clin Oncol. 2016 Jun 20;34(18):2098-106. doi: 10.1200/JCO.2015.64.9285. Epub 2016 Jan 25. Web: http://jco.ascopubs.org/content/34/18/2098.long.