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Fachverlag und Nachrichtenagentur

Adalimumab – buoni risultati dimostrati in un gran numero di casi

Heidelberg – mechentel news – l’Adalimumab si è dimostrato efficace in circa l’80% dei pazienti affetti da uveite. Il team di ricerca di B.C. Dobner e colleghi ha pubblicato nel numero di febbraio 2013 del Br J Ophthalmol il risultato di uno studio effettuato su larga scala. L’obiettivo era di valutare l’efficacia dell’Adalimumab nei pazienti affetti da uveite attiva non infiammata in tre diversi centri di cura. Per effettuare questo studio retrospettivo sono stati scelti da una banca dati pazienti che sono stati trattati con Adalimumab. Il riassunto dei risultati della valutazione dell’efficacia si riferisce al miglioramento dell’edema maculare, controllato con OCT, oltre che all’acuità visiva, alle cellule della camera anteriore, alla diminuzione dei casi di effetto Tyndall e alla riduzione della dose di Prednison nel corso del trattamento. Per poter definire efficace il trattamento si è ritenuto necessario che almeno uno di questi criteri fosse migliorato e nessun altro fosse peggiorato. 60 pazienti con un’età media di 37,3 anni (tra i 4 e i 71 anni) sono stati trattati con Adalimumab per un periodo medio di osservazione di 87,9 settimane (tra 12 e 222 settimane). In 41 pazienti (68,3 %) l’indicazione per il trattamento era costituita dall’attività sia dell’uveite sia di una malattia sistemica e in 19 pazienti (31,7%) esclusivamente da uveite attiva. 15 pazienti (25%) erano stati precedentemente trattati con Etanercept e 10 (16,7%) con Infliximab. 49 pazienti su 60 (81,7%) hanno riscontrato dei miglioramenti, mentre gli altri 11 pazienti (18,3%) non hanno raggiunto i criteri di milgioramento stabiliti e sono stati sottoposti a un ulteriore trattamento o a un trattamento immunosoppressivo alternativo. Nell’ultimo Follow-up sono stati trattati ancora 47 pazienti (78,3%) con Adalimumab. 13 di essi (21,6%) hanno interrotto il trattamento con Adalimumab, otto di essi per mancanza di efficacia, mentre altri tre pazienti a causa di effetti collaterali (aumento degli enzimi epatici e foruncolosi). Un paziente è deceduto e un’altra paziente ha interrotto la terapia a causa di una gravidanza.

Autori: Dobner BC, Max R, Becker MD, Heinz C, Veltrup I, Heiligenhaus A, Barisani-Asenbauer T, Mackensen F.. Corrispondenza: Department of Ophthalmology, Interdisciplinary Uveitis Center, University of Heidelberg, Heidelberg 69120, Germany and Department of Ophthalmology, Dietrich Bonhoeffer Klinikum, 17033 Neubrandenburg, Germany; bianca.dobner@web.de. Studio: A three-centre experience with adalimumab for the treatment of non-infectious uveitis. Fonte: Br J Ophthalmol. 2013 Feb;97(2):134-8. doi: 10.1136/bjophthalmol-2011-301401. Epub 2012 Dec 4. Web: www.bjo.bmj.com/ content/97/2/134.abstract