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Fachverlag und Nachrichtenagentur

Gli angiomiolipomi renali >4 cm richiedono un intervento non solo a causa delle loro dimensioni

 

UPPER URINARY TRACT Toronto – mechentel news – Ad oggi, la patogenesi degli angiomiolipomi (AML) renali non è nota. Le raccomandazioni terapeutiche si basano, quindi, su piccole serie di casi, con un bias di selezione che va fino ai pazienti sintomatici. Jaimin R. Bhatt et al. del Departments of Surgical Oncology and Surgery (Urology) del Princess Margaret Cancer Centre dell’University of Health Network e dell’University of Toronto, Ontario, Canada, hanno quindi cercato di determinare con più precisione lo sviluppo patogenetico degli AML renali, compresi i tassi di crescita, le dimensioni e la rappresentazione clinica. I ricercatori hanno utilizzato un sistema eccezionale per ricavare dati radiologici (Montage; Montage Healthcare Systems, Philadelphia, PA, USA), con il quale ha avuto luogo un esame retrospettivo della banca dati radiologica in un centro sanitario universitario nel periodo dal 2002 al 2013, per scoprire tutti gli AML renali. Dei 2741 pazienti verificati, in 447 pazienti con 582 AML erano disponibili tre o più studi di imaging valutabili. Come endpoint primario dello studio, è stato definito il tasso di crescita degli AML non trattati. Mediante dei modelli lineari misti, ha avuto luogo la determinazione della variazione del tasso di crescita nel corso del tempo e i ricercatori hanno valutato un’associazione tra tasso di crescita, dimensioni, fattori dei pazienti e interventi. La maggior parte degli AML non trattati (> 92%; senza differenziazione dei tassi di crescita tra AML ≤ 4 cm e > 4 cm) non era cresciuta durante il periodo mediano di follow-up di 43 mesi, la maggior parte degli AML è comparsa in pazienti di sesso femminile (80%) ed è stata considerata asintomatica (91%). Nel 3,8% dei casi (n=17), è stato possibile confermare una sclerosi tuberosa (tuberous sclerosis complex, TSC) in stadio precoce. Le dimensioni mediane degli AML erano di 1 cm, ma nei pazienti TSC erano significativamente superiori (5,5 cm; p < 0,001). Nel 5,6% dei pazienti hanno avuto luogo degli interventi. L’ampio studio condotto in un istituto, pubblicato sulla rivista specializzata European Urologys nel luglio 2016, è limitato a causa del disegno retrospettivo, del mancato riconoscimento degli AML poveri di tessuto adiposo e dell‘assenza di dati istologici, tuttavia ha confermato che le lesioni > 4 cm richiedono un intervento precoce e ciò non solo per le loro dimensioni. La stragrande maggioranza degli AML compare sporadicamente, è asintomatica e inizialmente innocua e presenta un tasso di crescita trascurabile. I risultati di questo studio supportano, pertanto, la politica di controllo attivo di tutti gli AML asintomatici. (mm)

Autori: Bhatt JR, Richard PO, Kim NS, Finelli A, Manickavachagam K, Legere L, Evans A, Pei Y, Sykes J, Jhaveri K, Jewett MA. Corrispondenza: Michael A.S. Jewett, Division of Urology, Department of Surgical Oncology, Princess Margaret Cancer Centre, University Health Network, University of Toronto, 610 University Avenue, Suite 3-130, Toronto, Ontario M5G 2M9, Canada. Electronic address: m.jewett@utoronto.ca. Studio: Natural History of Renal Angiomyolipoma (AML): Most Patients with Large AMLs >4cm Can Be Offered Active Surveillance as an Initial Management Strategy. Fonte: Eur Urol. 2016 Jul; 70(1):85-90. doi: 10.1016/j.eururo.2016.01.048. Epub 2016 Feb 9. Web: http://www.europeanurology.com/article/S0302-2838(16)00167-6/abstract

COMMENTO Negli anni ‘70, praticamente tutti gli angiomiolipomi (AML) negli U.S.A. venivano ancora sottoposti a nefrectomia. Ma le moderne tecniche di imaging hanno consentito il rilevamento molto più precoce degli AML (1). Nel 1986 è stato poi pubblicato il tanto citato paper del gruppo Hopkins di Oesterling, in cui tra l’altro è stata descritto un limite di dimensioni di 4 cm. Gli AML > 4 cm erano sintomatici quasi all‘80%, per cui dovevano essere sottoposti a nefrectomia. Questo lavoro ha mostrato su circa 450 AML, che anche gli AML > 4 cm di diametro presentano un tasso di crescita simile senza aumento delle manifestazioni cliniche, per cui alla presentazione iniziale non sono accompagnati da dolori addominali o macroematuria. Complessivamente, il 30% degli AML > 4 cm era sintomatico (dolori, macroematuria o sanguinamento interno). Circa l‘80% dei pazienti era di sesso femminile e una sclerosi tuberosa è stata trovata in circa il 4%. Il tasso di crescita degli AML viene riportato in letteratura dello 0,021 – 0,088 cm l‘anno (2, 3). Il fatto che le moderne tecniche di imaging rilevino di regola gli AML negli stati asintomatici, sembra rappresentare una sorta di filtro: fintanto che i pazienti AML non si presentano con sintomi, può essere giustificato un approccio conservativo probabilmente anche se le dimensioni sono > 4 cm. Inoltre, grazie all’embolizzazione selettiva e all’everolimus (mTOR inibitore), l‘intervento chirurgico (che attualmente deve sempre avvenire se possibile con risparmio dei nefroni) assume sempre più un ruolo di secondo piano.

1. Smith SJ, Bosniak MA, Megibow AJ, Hulnick DH, Horii SC, Raghavendra BN. 1989. Renal cell carcinoma: earlier discovery and increased detection. Radiology 170:699-703. 2. Mues AC, Palacios JM, Haramis G, Casazza C, Badani K, Gupta M, McKiernan J, Benson MC, Landman J. 2010. Contemporary experience in the management of angiomyolipoma. J Endourol 24:1883-1886. 3. Bhatt JR, Richard PO, Kim NS, Finelli A, Manickavachagam K, Legere L, Evans A, Pei Y, Sykes J, Jhaveri K, Jewett MA. 2016. Natural History of Renal Angiomyolipoma (AML): Most Patients with Large AMLs >4cm Can Be Offered Active Surveillance as an Initial Management Strategy. Eur Urol 70:85-90.